(PDF) Serie Ordinaria - N. 17 - 22 aprile 2003 · Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia – 1351 – Serie Ordinaria - N. 17 - 22 aprile 2003 Deliberazione Giunta regionale 7 aprile - DOKUMEN.TIPS (2023)

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    REPUBBLICA ITALIANA

    BOLLETTINO UFFICIALEMILANO - MARTEDI, 22 APRILE 2003

    SERIE EDITORIALE ORDINARIASommario

    [5.3.2]Errata corrige n. 17/1-Se.O. 2003D.g.r. 25 febbraio 2003,n. 7/728 Nuovo piano cave della provincia di Como, pubbli-cata nelBURL 16, I Supplemento Straordinario del 15 aprile 2003 . . . . .1353A) CONSIGLIO REGIONALE

    [5.2.1]Deliberazione Consiglio regionale 2 aprile 2003 - n.vii/782Mozione concernente lo stato di attuazione della riforma delTrasporto Pubblico Locale(TPL) . . . . . . . . . . . . . . . . . .. . . 1353

    [1.6.0]Deliberazione Consiglio regionale 2 aprile 2003 - n.vii/783Ordine del giorno relativo al riordino e riforma delladisciplina regionale in materia dipolizia locale e di sicurezzaurbana . . . . . . . . . . . . . 1353

    [1.6.0]Deliberazione Consiglio regionale 2 aprile 2003 - n.vii/784Ordine del giorno relativo al riordino e riforma delladisciplina regionale in materia dipolizia locale e di sicurezzaurbana . . . . . . . . . . . . . 1353

    [1.6.0]Deliberazione Consiglio regionale 2 aprile 2003 - n.vii/785Ordine del giorno relativo al riordino e riforma delladisciplina regionale in materia dipolizia locale e di sicurezzaurbana . . . . . . . . . . . . . 1354

    [1.6.0]Deliberazione Consiglio regionale 2 aprile 2003 - n.vii/786Ordine del giorno relativo al riordino e riforma delladisciplina regionale in materia dipolizia locale e di sicurezzaurbana . . . . . . . . . . . . . 1354

    [1.6.0]Deliberazione Consiglio regionale 2 aprile 2003 - n.vii/787Ordine del giorno relativo al riordino e riforma delladisciplina regionale in materia dipolizia locale e di sicurezzaurbana . . . . . . . . . . . . . 1355

    [1.8.0]Deliberazione Consiglio regionale 2 aprile 2003 - n.vii/791Nomina di cinque componenti, in rappresentanza della RegioneLombardia, nel Consi-glio di amministrazione di Ferrovie NordMilano s.p.a. . . . . . . . . 1355

    [1.8.0]Deliberazione Consiglio regionale 2 aprile 2003 - n.vii/792Nomina del Consiglio di amministrazione dellAgenziaRegionale per la Protezione del-lAmbiente (ARPA) e del suopresidente . . . . . . . . . . . . 1355

    B) PRESIDENTE DELLA GIUNTA REGIONALE[4.7.0]Comunicato regionale11 aprile 2003 - n. 53

    Premio La Lombardia per il Lavoro Anno 2003 . . . . . . . . .1356

    C) GIUNTA REGIONALE E ASSESSORI[5.3.5]Deliberazione Giuntaregionale 17 gennaio 2003 - n. 7/11896

    Ditta Sangiorgio Mobili Biassono s.r.l. con sede legale inBiassono (MI) via TrentoTrieste, n. 101. Modifica e integrazionidella d.g.r. n. 7/8006 del 8 febbraio 2002, aventeper oggetto:Approvazione del progetto ed autorizzazione alla realizzazionedellim-pianto sito in Biassono (MI), via Trento e Trieste, n. 101,ed allesercizio delle inerentioperazioni di messa in riserva (R13)e recupero energetico (R1) di rifiuti speciali nonpericolosiderivanti dal proprio ciclo produttivo e individuati dal d.m. 5febbraio 1998.Artt. 27 e 28 del d.lgs. 5 febbraio 1997 n. 22 Art.28, lettera f) del d.lgs. 5 febbraion. 22 . . . . . . . . . . . . .. . . . . . . . 1357

    5.3.2 AMBIENTE E TERRITORIO / Ambiente / Cave e torbiere5.2.1AMBIENTE E TERRITORIO / Infrastrutture di comunicazione /Trasporti1.6.0 ASSETTO ISTITUZIONALE / Polizia locale1.8.0 ASSETTOISTITUZIONALE / Nomine4.7.0 SVILUPPO ECONOMICO / Lavoro5.3.5AMBIENTE E TERRITORIO / Ambiente / Rifiuti e discariche

  • Serie Ordinaria - N. 17 - 22 aprile 2003Bollettino Ufficialedella Regione Lombardia 1350

    [5.3.5]Deliberazione Giunta regionale 17 gennaio 2003 - n.7/11897Ditta INT.DEP.CAST. s.r.l., con sede legale in Castiglionedelle Stiviere (MN), via Battisti n. 4. Approvazionedel progetto edautorizzazione alla realizzazione di varianti sostanzialiallimpianto sito in Castiglione delleStiviere (MN), via Gerra, giaautorizzato con d.g.r. n. 9306 del 7 giugno 2002, ed alleserciziodelle inerentioperazioni di smaltimento (D8, D9 e D15) di rifiutispeciali non pericolosi. Artt. 27 e 28 del d.lgs. 5 febbraio1997,n. 22, e art. 7 del d.P.R. 24 maggio 1988, n. 203 . . . . . . . . .. . . . . . 1358

    [5.3.5]Deliberazione Giunta regionale 17 gennaio 2003 - n.7/11898Ditta GE.D.I.T. s.r.l. con sede legale in Calcinato (BS) viaCavichione di Sotto, 1. Rinnovo dellautorizzazioneper leserciziodelle operazioni di smaltimento (D1) di rifiuti speciali nonpericolosi e speciali pericolosi nontossico nocivi effettuatepresso limpianto sito in Calcinato (BS) via Cavichione di Sopra eautorizzazione alproseguimento dellattivita di smaltimento deirifiuti che sono stati classificati come pericolosi, ai sensidellart.28 del d.lgs. 22/97 e dellart. 1 della legge 443/2001. Art.28 del d.lgs. 5 febbraio 1997, n. 22 . . . . . 1362

    [5.3.5]Deliberazione Giunta regionale 24 gennaio 2003 - n.7/11926Ditta FAECO s.p.a., con sede legale in Lonato (BS), viaFaccendina n. 11. Approvazione del progetto ed autoriz-zazione allarealizzazione di un impianto in Bedizzole (BS), loc. Cascina NovaLocatelli, ed allesercizio delleinerenti operazioni di smaltimento(D1) di rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi nontossico-nocivi. Artt.27 e 28 del d.lgs. 5 febbraio 1997, n. 22 esuccessive modifiche ed integrazioni . . . . . . . . . 1370

    [5.3.5]Deliberazione Giunta regionale 24 gennaio 2003 - n.7/11928Ditta Rosa Mauro con sede legale in Colico (LC) viaNazionale Nord n. 42. Diniego dellautorizzazione perlarealizzazione di un impianto da ubicarsi in comune di Colico (LC)localita Trivio di Fuentes e per leserciziodelle inerentioperazioni di messa in sicurezza, demolizione, recupero deimateriali e rottamazione di carcassedi veicoli a motore, rimorchi esimili . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1373

    [5.3.5]Deliberazione Giunta regionale 7 febbraio 2003 - n.7/12044Ditta Fiscagomma s.p.a. con sede legale in via Biffignandi37, Vigevano (PV). Revoca dellautorizzazione alle-sercizio delleoperazioni di smaltimento mediante incenerimento di rifiutispeciali non pericolosi e specialipericolosi, originati dal propriociclo produttivo effettuate nellimpianto sito in Vigevano (PV), viaMontebellon. 92. Art. 28 del d.lgs. 22/97 . . . . . . . . . . . . .. . . . . . . . 1374

    [5.3.5]Deliberazione Giunta regionale 7 febbraio 2003 - n.7/12045Ditta Coger s.r.l., con sede legale in Voghera (PV), stradaper Retorbido loc. Molino Collegio n. 6. Proroga perun periodo di12 mesi della scadenza dellautorizzazione di cui alla d.g.r. n.7/8223 dell1 marzo 2001 dei terminiriguardanti lesercizio delleoperazioni di messa in riserva (R13), trattamento (R3) per ilriutilizzo in agricoltura(R10) di rifiuti speciali non pericolosiprovenienti da terzi, nellimpianto sito in Vidigulfo (PV) loc.Cavagnera.Art. 28 del d.lgs. 5 febbraio 1997, n. 22. Art. 6 deld.lgs. n. 99/92 . . . . . . . . . . . . 1374

    [5.3.5]Deliberazione Giunta regionale 7 febbraio 2003 - n.7/12048Societa AMSA s.p.a. con sede legale in Milano, viaOlgettina, 25. Autorizzazione allesercizio delle operazionidideposito preliminare (D15) e smaltimento (D10) di rifiuti specialiassimilabili agli urbani non pericolosi daeffettuarsi pressolimpianto di termovalorizzazione ubicato in Milano, via Silla, 249,denominato Silla 2, giaautorizzato con disposizione dirigenzialedel Direttore del Settore Rifiuti ed Energia della provincia diMilanon. 39 del 26 giugno 2001 alle operazioni di depositopreliminare (D15) e smaltimento (D10) di rifiuti urbaniedassimilati. Art. 28 del d.lgs. 5 febbraio 1997, n. 22 . . . . . .. . . . . . . . . . 1375

    [5.3.5]Deliberazione Giunta regionale 14 febbraio 2003 - n.7/12129Ditta Consorzio Milano Pulita con sede legale in Milano viaRubattino n. 95. Proroga al 31 dicembre 2003dei termini fissatidalla d.g.r. n. 7/3376 del 9 febbraio 2001 di autorizzazioneallesercizio dellimpianto di sele-zione RSU e di stabilizzazione ecompostaggio della FORSU ubicato in Milano area ex Maserati viaRubatti-no n. 95. Art. 32 della l.r. 21/93 e art. 28 del d.lgs. 5febbraio 1997, n. 22 . . . . . . . . . . 1376

    [2.1.0]Deliberazione Giunta regionale 7 aprile 2003 - n.7/12599Variazioni al bilancio per lesercizio finanziario 2003,disposte ai sensi dellart. 49, comma 3, della l.r. 31 marzo1978, n.34 e sue successive modificazioni ed integrazioni relative allaDirezione Generale Formazione Istruzio-ne e Lavoro 3 provvedimento.. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1377

    [3.2.0]Deliberazione Giunta regionale 7 aprile 2003 - n.7/12616Accreditamento del Centro Socio Educativo con sede inVoghera (PV) Finanziamento a carico del FondoSanitario 2003 . . . .. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1377

    [3.1.0]Deliberazione Giunta regionale 7 aprile 2003 - n.7/12617Accreditamento della Comunita Pedagogico Riabilitativa pertossicodipendenti Centro residenziale Accoglien-za sita in viaTrieste, n. 33 a Camisano (CR), gestita dalla Comunita PapaGiovanni XXIII Cooperativa socialea r.l., con sede legale in viaMameli, n. 1 a Rimini e contestuale revoca dellaccreditamento alCentro Accoglien-za di via L. da Vinci, n. 2 a Vaiano Cremasco,gestito dalla medesima Cooperativa . . . . . . . . 1377

    [3.1.0]Deliberazione Giunta regionale 7 aprile 2003 - n.7/12619Attuazione dellart. 12, commi 3 e 4 della l.r. 11 luglio1997, n. 31 Requisiti per lautorizzazione al funziona-mento e perlaccreditamento delle Strutture Residenziali per pazientiterminali, altrimenti dette Hospice . 1378

    [3.1.0]Deliberazione Giunta regionale 7 aprile 2003 - n.7/12620Definizione della nuova unita di offerta Residenza SanitarioAssistenziale per persone con disabilita (RSD).Attuazione dellart.12, comma 2 della l.r. 11 luglio 1997, n. 31 . . . . . . . . . . .. . 1386

    [3.1.0]Deliberazione Giunta regionale 7 aprile 2003 - n.7/12621Determinazione dei requisiti standard per lautorizzazione alfunzionamento e laccreditamento dei servizi pri-vati e pubblici perlassistenza alle persone dipendenti da sostanze illecite e lecite(art. 12 comma 3 e 4 l.r.31/97) e indirizzi programmatici edirettive sullorganizzazione dei servizi territoriali dipendenzenelle A.S.L.:Progetto Regionale Dipendenze . . . . . . . . . . . .. . . . . . . . . 1393

    [3.2.0]Deliberazione Giunta regionale 7 aprile 2003 - n.7/12622Assegnazioni per lanno 2003 alle Aziende Sanitarie Locali(ASL) e, per la parte di competenza, al Comune diMilano, deifinanziamenti per i servizi socio-sanitari integrati e per iservizi e gli interventi sociali. Modifichedi tariffe a carico delFondo Sanitario Regionale . . . . . . . . . . . . . . . . 1418

    5.3.5 AMBIENTE E TERRITORIO / Ambiente / Rifiuti ediscariche2.1.0 ORDINAMENTO FINANZIARIO / Bilancio econtabilita3.2.0 SERVIZI SOCIALI / Sanita3.1.0 SERVIZI SOCIALI /Assistenza

  • Serie Ordinaria - N. 17 - 22 aprile 2003Bollettino Ufficialedella Regione Lombardia 1351

    [1.8.0]Deliberazione Giunta regionale 7 aprile 2003 - n.7/12623Nomina di due componenti del Consiglio di amministrazionedella Casa di Riposo G.B. Valotti con sede inIsorella (BS) . . . .. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1424

    [5.3.5]Deliberazione Giunta regionale 7 aprile 2003 - n.7/12641Approvazione della programmazione economico-finanziariaprevista per lesercizio finanziario 2003-2005 a fa-vore dei comuniche intervengono dufficio alla realizzazione degli interventi dibonifica e/o smaltimento dirifiuti, a seguito di ordinanze emesseai sensi dellart. 217 del T.U.L.S. e/o art. 54, del d.lgs. 18agosto 2000,n. 267 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .. . . 1424

    [1.8.0]Deliberazione Giunta regionale 10 aprile 2003 - n.7/12670Designazione di due componenti, in rappresentanza dellaRegione Lombardia, nel Consiglio di amministrazio-ne dellaFondazione Lombardia Film Commission . . . . . . . . . . . . . . .1426

    [1.1.1]Deliberazione Giunta regionale 10 aprile 2003 - n.7/12677Schema di Intesa Generale Quadro tra Governo nazionale eRegione Lombardia in attuazione della legge 21dicembre 2001, n. 443e del d.lgs. 20 agosto 2002, n. 190 . . . . . . . . . . . . . .1426

    [5.3.1]Deliberazione Giunta regionale 10 aprile 2003 - n.7/12681Approvazione deliberazione n. 124 adottata dal Commissarioregionale il 22 ottobre 2002 del Consorzio dibonifica Media PianuraBergamasca con sede in Bergamo recante per oggetto:Personale-approvazione regola-mento per lerogazione di incentivoeconomico di cui al comma 1 dellart. 18 della legge 109/94 esuccessivemodifiche ed integrazioni . . . . . . . . . . . . . . . .. . . . . . 1427

    [4.1.0]Deliberazione Giunta regionale 10 aprile 2003 - n.7/12682Criteri regionali per la concessione di un regime di aiutidenominato Indennita compensativa in zone montane Primo pianoquadriennale (2003-2006), ai sensi della legge regionale 7 febbraio2000, n. 7 art. 4, lett. d) eart. 26 lett. c) . . . . . . . . . . .. . . . . . . . . . . . . . 1427

    [4.3.0]Deliberazione Giunta regionale 10 aprile 2003 - n.7/12683P.S.R. 2000/2006, misura n (1.14) determinazione della quotapercentuale massima delle risorse disponibileda destinareallattivita diretta regionale per lanno 2004 . . . . . . . . . . .. . . 1429

    [3.1.0]Deliberazione Giunta regionale 10 aprile 2003 - n.7/12684Estinzione, ai sensi dellart. 6 della l.r. 13 febbraio 2003n. 1, dellIPAB Asilo Infantile Maria Maselli Dandolocon sede inBagnano di Corzano (BS) e provvedimenti conseguenti . . . . . . . .. . . 1429

    [5.1.2]Deliberazione Giunta regionale 10 aprile 2003 - n.7/12685Riassegnazione allamministrazione comunale di Monguzzo (CO)ai sensi dellart. 1 comma 8 della legge 2ottobre 1997, n. 340 delresiduo riveniente dal mutuo relativo al finanziamento assegnatocon il Piano annualedi attuazione anno 1998 del Piano generaletriennale 1996/1998 di programmazione degli interventi diediliziascolastica formulato in base allart. 4 della legge 11gennaio 1996, n. 23 . . . . . . . . . . 1429

    [3.2.0]Deliberazione Giunta regionale 10 aprile 2003 - n.7/12686Accreditamento, della Residenza Sanitario-AssistenzialeResidenza Rita e Luigi Gelosa, con sede in Briosco(MI).Finanziamento a carico del Fondo Sanitario 2003 . . . . . . . . . .. . . . 1429

    [5.1.3]Deliberazione Giunta regionale 10 aprile 2003 - n.7/12693Decreto legislativo 11 maggio 1999, n. 152 e successivemodifiche, art. 21, comma 5 Disciplina delle aree disalvaguardiadelle acque sotterranee destinate al consumo umano . . . . . . . .. . . . 1430

    [5.3.0]Deliberazione Giunta regionale 10 aprile 2003 - n.7/12697Approvazione definitiva della proposta di vincolo dinsieme erelativi criteri per lambito del complesso di VillaScaldasole sitoin comune di Turbigo (MI) ai sensi delle lettere c) e d) del punto1 dellart. 139 del d.lgs. 29ottobre 1999 n. 490 Titolo II capo I(obiettivo gestionale del PRS 2002 10.1.3.2) . . . . . . . .1433

    [2.2.1]Deliberazione Giunta regionale 10 aprile 2003 - n.7/12699Revoca della deliberazione della Giunta regionale n. 40543del 23 dicembre 1998, avente per oggetto: Modalitadi partecipazionedella Regione alla Conferenza dei Rappresentanti delleamministrazioni interessate alla con-clusione dellAccordo diProgramma finalizzato alla riqualificazione e ristrutturazionedellinsediamento indu-striale Roche-Boehringer sito nel territoriodei comuni di Concorezzo e Monza (Rif. obiettivo gestionale10.2.2.9Istruttoria e monitoraggio dei Programmi Integrati diIntervento e degli Accordi di Programma di rilievourbanistico) . .. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1434

    D) ATTI DIRIGENZIALIGIUNTA REGIONALE

    D.G. Risorse finanziarie e bilancio[2.1.0]Decreto dirigentestruttura 7 aprile 2003 - n. 5912

    Reiscrizioni alla competenza dellesercizio finanziario 2003 dieconomie di stanziamento ai sensi dellarticolo50 della leggeregionale n. 34/78 e successive modifiche ed integrazioni.Conseguenti variazioni da apportare albilancio di previsione 2003 eal documento tecnico di accompagnamento. VII provvedimento . . . .. 1434

    1.8.0 ASSETTO ISTITUZIONALE / Nomine5.3.5 AMBIENTE E TERRITORIO/ Ambiente / Rifiuti e discariche1.1.1 ASSETTO ISTITUZIONALE /Profili generali / Rapporti Stato-Regioni5.3.1 AMBIENTE ETERRITORIO / Ambiente / Beni ambientali e aree protette4.1.0SVILUPPO ECONOMICO / Interventi speciali4.3.0 SVILUPPO ECONOMICO /Agricoltura3.1.0 SERVIZI SOCIALI / Assistenza5.1.2 AMBIENTE ETERRITORIO / Territorio / Edilizia economica, popolare escolastica3.2.0 SERVIZI SOCIALI / Sanita5.1.3 AMBIENTE E TERRITORIO/ Territorio / Lavori pubblici ed espropri5.3.0 AMBIENTE ETERRITORIO / Ambiente2.2.1 ORDINAMENTO FINANZIARIO / Programmazione/ Accordi di programma2.1.0 ORDINAMENTO FINANZIARIO / Bilancio econtabilita

  • Serie Ordinaria - N. 17 - 22 aprile 2003Bollettino Ufficialedella Regione Lombardia 1352

    D.G. Formazione, istruzione e lavoro[3.4.0]Decreto dirigenteunita organizzativa 29 novembre 2002 - n. 23517

    Approvazione delle graduatorie, assegnazione dei contributi,impegno e contestuale liquidazione della sommadi C 1.293.507,52quale contributo straordinario a favore dei comuni o loroassociazioni a sostegno delle speseper assistenza ai disabili. L.r.20 marzo 1980, n. 31 ad oggetto: Diritto allo Studio Norme diattuazione Piano Diritto allo Studio 2002 D.c.r. 4 giugno 2002, n.VII/522 . . . . . . . . . . . . 1437

    [3.4.0]Decreto dirigente unita organizzativa 3 dicembre 2002 -n. 24111Approvazione della graduatoria, assegnazione dei contributie impegno della somma di C 4.493.175,02 qualecontributostraordinario a favore dei comuni o loro associazioni a sostegnodelle spese di trasporto scolastico.L.r. 20 marzo 1980, n. 31 adoggetto: Diritto allo Studio Norme di attuazione Piano Diritto alloStudio2002 D.c.r. 4 giugno 2002, n. VII/522 . . . . . . . . . . . .. . . . . . . 1452

    D.G. Sanita[3.2.0]Circolare regionale 3 aprile 2003 - n. 10

    Sicurezza degli ascensori e applicazione della normativa diriferimento (d.P.R. 30 aprile 1999, n. 162) . . .1484[3.2.0]Circolare regionale 7 aprile 2003 - n. 11

    Indicazioni per lapplicazione d.g.r. n. 12455 del 21 marzo 2003. . . . . . . . . . . . 1485

    D.G. Agricoltura[4.3.0]Decreto direttore generale 3 aprile 2003- n. 5694

    P.S.R. 2000-2006 Misura n (1.14) Servizi essenziali perleconomia e la popolazione rurale Modifiche edintegrazioni delledisposizioni attuative di cui allallegato 1 della d.g.r. n. 11711del 23 dicembre 2002 . . . 1486

    [4.3.0]Decreto direttore generale 4 aprile 2003 - n.5792Approvazione graduatoria destinatari del contributo SFOP2000-2006 Misura 3.4 relativa alla trasformazioneecommercializzazione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .1487

    [4.3.0]Decreto direttore generale 4 aprile 2003 - n.5814Autorizzazione alla societa Servizi Integrati SistemiAgroalimentari s.r.l. (SISA), con sede legale in Bergamo,via XXSettembre, 16, riconosciuta idonea ad operare come centroautorizzato di Assistenza Agricola nellaregione Lombardia condecreto 8060/2002, ad utilizzare la denominazione di CAA anche nelterritorio dellaregione Marche, ai sensi dellart. 9 del decreto 27marzo 2001 del ministero delle politiche agricole e forestali1488

    [4.3.0]Decreto direttore generale 10 aprile 2003 - n.6097Approvazione circolare avente ad oggetto Indicazioni relativeai titoli di conduzione dei terreni da inserirenellanagrafe delleimprese agricole e nel fascicolo aziendale . . . . . . . . . . . .. 1489

    [4.3.0]Decreto direttore generale 16 aprile 2003 - n.6482Disposizioni attuative del Reg. CE 1257/99 misura f (2.6)prosecuzione impegni Reg. (CEE) 2078/92 perlannata agraria2002-2003 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1492

    [4.3.0]Decreto dirigente unita organizzativa 3 aprile 2003 - n.5695Cancellazione dallelenco regionale degli operatori biologicidella societa SECMA s.r.l. di Vigevano . . . 1497

    D.G. Risorse idriche e servizi di pubblica utilita[5.3.5]Decretodirigente unita organizzativa 4 aprile 2003 - n. 5824

    Aggiornamento dellelenco allegato alla d.g.r. n. 35664 del 21aprile 1998, relativo alle ditte a cui e applicata lariduzione del20% del tributo speciale in discarica . . . . . . . . . . . . . . .. 1497

    D.G. Territorio e urbanistica[5.1.0]Decreto dirigente unitaorganizzativa 1 aprile 2003 - n. 5496

    Progetto di sistemazione di aree in frana presso la frazioneValle del comune di Saviore dellAdamello (BS), inesecuzione delPiano per la difesa del suolo e il riassetto idrogeologico dellaValtellina e delle adiacenti zonedelle province di Bergamo,Brescia, Como e Lecco, in attuazione dellart. 3 della l. 102/1990[SchedaPO/04/01/a] Autorita proponente: provincia di BresciaPronuncia di compatibilita ambientale ai sensi degliartt. 1 e 5 deld.P.R. 12 aprile 1996 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .1497

    [5.1.0]Decreto dirigente unita organizzativa 1 aprile 2003 - n.5497Richiesta di rinnovo della concessione mineraria per Talcodenominata Valbrutta censita in comune di Lan-zada (SO)Committente: IMIFABI s.p.a., Milano Pronuncia di compatibilitaambientale della Regione Lom-bardia ai sensi degli artt. 1 e 5 deld.P.R. 12 aprile 1996 e art. 1 della l.r. 20/99 . . . . . . . . .1498

    3.4.0 SERVIZI SOCIALI / Diritto allo studio3.2.0 SERVIZI SOCIALI/ Sanita4.3.0 SVILUPPO ECONOMICO / Agricoltura5.3.5 AMBIENTE ETERRITORIO / Ambiente / Rifiuti e discariche5.1.0 AMBIENTE ETERRITORIO / Territorio

  • Serie Ordinaria - N. 17 - 22 aprile 2003Bollettino Ufficialedella Regione Lombardia 1353

    [BUR2003011] [5.3.2]Err.corr. n. 17/1-Se.O. 2003D.g.r. 25febbraio 2003, n. 7/728 Nuovo piano cave dellaprovincia di Como,pubblicata nel BURL 16, I Supple-mento Straordinario del 15 aprile2003

    Al posto di D.g.r. 25 febbraio 2003, n. 7/728, silegga:Deliberazione di consiglio regionale 25 febbraio 2003,

    n. VII/728.

    A) CONSIGLIO REGIONALE[BUR2003012] [5.2.1]D.c.r. 2 aprile 2003 -n. vii/782Mozione concernente lo stato di attuazione dellariformadel Trasporto Pubblico Locale (TPL)Presidenza del PresidenteFontana

    IL CONSIGLIO REGIONALE DELLA LOMBARDIAVista la mozione n. 449presentata in data 27 marzo 2003;A norma degli artt. 97 e 98 delRegolamento interno, con

    votazione palese, per alzata di mano;

    Delibera di approvare la mozione n. 449 concernente lo statodi

    attuazione della riforma del Trasporto Pubblico Locale (TPL),neltesto che cos recita:

    Il Consiglio regionale della LombardiaPremesso che: la riformadel trasporto pubblico locale e in una fase

    molto delicata per i complessi mutamenti che stannointerve-nendo con la riorganizzazione dei servizi e la loro messaagara;

    in questo quadro reso ancora piu difficile dalla penuriadellerisorse si inserisce la pesante questione del rinnovo delsecondobiennio del Contratto Nazionale dei lavoratori delsettore;

    la Regione ha mantenuto gli impegni di copertura delprimobiennio del Contratto Nazionale;

    Impegna la Giunta regionale e lAssessore competente adattivareun percorso che preveda un deciso intervento neiconfronti delGoverno nellambito della Conferenza Stato-Re-gioni, di concerto conle altre Regioni che gia si sono impe-gnate in tal senso, perrisolvere la questione del secondo bien-nio del Contratto Nazionaledel settore ed aprire con decisio-ne il tema delle risorse, oggibloccate ai livelli del 1997, neces-sarie per il rilancio deltrasporto collettivo di massa, indivi-duando il tributo o la quotadi tributo da trasferire alle Re-gioni.

    Il presidente: Attilio FontanaI consiglieri segretari:

    Luciano Valaguzza Giuseppe AdamoliIl segretario del consiglio:Maria Emilia Paltrinieri

    [BUR2003013] [1.6.0]D.c.r. 2 aprile 2003 - n. vii/783Ordine delgiorno relativo al riordino e riforma della di-sciplina regionalein materia di polizia locale e di sicurez-za urbanaPresidenza delPresidente Fontana

    IL CONSIGLIO REGIONALE DELLA LOMBARDIAVisto lordine del giornon. 715 presentato in data 24 marzo

    2003, collegato ai progetti di legge abbinati nn.16/267/274concernenti al riordino e riforma della disciplinaregionale inmateria di polizia locale e di sicurezza urbana;

    A norma dellart. 74 del Regolamento interno, con votazio-nepalese, per alzata di mano;

    Delibera di approvare lordine del giorno n. 715 relativo alriordi-

    no e riforma della disciplina regionale in materia dipolizialocale e di sicurezza urbana, nel testo che cos recita:

    Il Consiglio regionale della LombardiaPremesso che: la polizialocale gioca un ruolo determinante nel garanti-

    re il controllo del territorio e la sicurezza dei cittadini; ilcoordinamento della polizia locale e un ottimo stru-

    mento ma deve essere affiancato anche da leggi nazionali che

    non compromettano e vanifichino lo sforzo e i risultatiotte-nuti dalla polizia locale;

    secondo dati diffusi recentemente dal Ministero dellIn-terno, laLombardia risulta essere la Regione piu a rischio perlaccattonaggiominorile;

    laccattonaggio minorile, oltre ad essere un fenomenode-plorevole perche sottopone i minori a maltrattamenti evessa-zioni psicofisiche di vario genere, e anche uno spietatobusi-ness gestito spesso da organizzazioni criminali, cheattraver-so violenze, minacce e maltrattamenti, riducono ognigiornocentinaia di bambini in stato di vera e propriadipendenzafisica e psicologica;

    laccattonaggio minorile, intollerabile manifestazionedisfruttamento alla luce del sole di individui incapaci didifen-dersi, e purtroppo in continua espansione e ci pone difrontead una delicatissima questione di responsabilitacivile;Ritenuto che: laccattonaggio minorile violi gravemente idiritti dei

    bambini, sanciti da legislazioni nazionali ed internazionali;tra gli obiettivi specifici da perseguire con il coordina-

    mento dellazione della polizia locale debba rientrare lamag-giore tutela ed attenzione nei confronti delle categoriesocialipiu deboli;Preso atto che: sono numerosissimi i bambini checrescono analfabeti,

    in condizioni igieniche spaventose ed in un isolamentocultu-rale insormontabile, obbligati a prostituirsi, forzatiallaccat-tonaggio, a lavorare in regimi para-schiavistici,utilizzaticome corrieri nel traffico di droga, vittime del trafficodi orga-ni o di reati di pedofilia;

    per combattere queste forme di violenza pura sono ne-cessaristrumenti legislativi piu idonei, che prevedano penepiu aspre esanzioni piu pesanti a tutela dei diritti dei minoriche troppospesso vengono impunemente violati;

    Considerato che si reputa indispensabile intervenire alpiupresto a tutela delle migliaia di bambini, i cui dirittivengonoogni giorno impunemente violati;

    Invita la Giunta regionale a: promuovere programmi di aiuto edassistenza ai minori

    vittime di sfruttamento; farsi promotrice presso il Governo e ilParlamento Euro-

    peo per unomogeneizzazione della normativa internazionaleatutela dei minori;

    farsi promotrice presso il Governo e il Parlamento Euro-peoaffinche vengano stabilite modalita di collaborazione alivellogiudiziario ed investigativo, costituite banche dati erealizzatepolitiche sociali di intervento comuni;

    farsi promotrice presso il Governo affinche anchelItaliarecepisca la raccomandazione europea di istituire unabanca-dati del DNA, fondamentale per lo sviluppo di molteindagini;

    a stabilire attraverso una normativa nazionale modalitae limitidelle indagini giudiziarie che implichino misure re-strittive dellaliberta personale per prelievi ematici coattivifinalizzati a testdel DNA;

    richiedere al Governo un congruo stanziamento per in-crementarele azioni della Regione a favore della sicurezzadei cittadini.

    Il presidente: Attilio FontanaI consiglieri segretari:

    Luciano Valaguzza Giuseppe AdamoliIl segretario del consiglio:Maria Emilia Paltrinieri

    [BUR2003014] [1.6.0]D.c.r. 2 aprile 2003 - n. vii/784Ordine delgiorno relativo al riordino e riforma della di-sciplina regionalein materia di polizia locale e di sicurez-za urbanaPresidenza delPresidente FontanaIL CONSIGLIO REGIONALE DELLA LOMBARDIA

    Visto lordine del giorno n. 716 presentato in data 24 marzo2003,collegato ai progetti di legge abbinati nn. 16/267/274concernential riordino e riforma della disciplina regionale inmateria dipolizia locale e di sicurezza urbana;

    A norma dellart. 74 del Regolamento interno, con votazio-nepalese, per alzata di mano;

    Delibera di approvare lordine del giorno n. 716 relativo alriordi-

    no e riforma della disciplina regionale in materia dipolizialocale e di sicurezza urbana, nel testo che cos recita:

  • Serie Ordinaria - N. 17 - 22 aprile 2003Bollettino Ufficialedella Regione Lombardia 1354

    Il Consiglio regionale della LombardiaPremesso che: la polizialocale gioca un ruolo determinante nel garanti-

    re il controllo del territorio e la sicurezza dei cittadini; ilcoordinamento della polizia locale e un ottimo stru-

    mento ma deve essere affiancato anche da leggi nazionali chenoncompromettano e vanifichino lo sforzo e i risultati otte-nuti dallapolizia locale;

    la Lombardia e la Regione italiana in cui ce la maggiorepresenzadi popolazione anziana;

    Ritenuto che: tra gli obiettivi specifici da perseguire con ilcoordina-

    mento dellazione della polizia locale debba rientrareunamaggiore tutela ed attenzione nei confronti delle categorieso-ciali piu deboli;

    per incrementare i livelli di sicurezza nella nostra Regio-nesia necessario anche modificare la legislazione nazionale;

    Preso atto che nella nostra Regione sono numerosi ireati(scippi, rapine, truffe) che vengono perpetrati ai danni diper-sone deta superiore a 65 anni;Considerato che gli anziani sonosoggetti piu deboli ed indi-

    fesi e che pertanto i reati nei loro confronti dimostranounapropensione al delitto ed una pericolosita sociale chedeveessere punita piu severamente;

    Invita la Giunta regionale a: promuovere programmi di aiuto edassistenza ad anziani

    vittime di reali; farsi promotrice presso il Governo affinchemodifichi

    lart. 61 del codice penale (circostanze aggravanticomuni),prevedendo linasprimento delle pene nei confronti dichiun-que commetta reati contro una persona che abbia piu di65anni;

    richiedere al Governo stanziamenti congrui per incre-mentare leazioni della Regione a favore della sicurezza deglianziani.

    Il presidente: Attilio FontanaI consiglieri segretari:

    Luciano Valaguzza Giuseppe AdamoliIl segretario del consiglio:Maria Emilia Paltrinieri

    [BUR2003015] [1.6.0]D.c.r. 2 aprile 2003 - n. vii/785Ordine delgiorno relativo al riordino e riforma della di-sciplina regionalein materia di polizia locale e di sicurez-za urbanaPresidenza delPresidente Fontana

    IL CONSIGLIO REGIONALE DELLA LOMBARDIAVisto lordine del giornon. 717 presentato in data 24 marzo

    2003, collegato ai progetti di legge abbinati nn.16/267/274concernenti al riordino e riforma della disciplinaregionale inmateria di polizia locale e di sicurezza urbana;

    A norma dellart. 74 del Regolamento interno, con votazio-nepalese, per alzata di mano;

    Delibera di approvare lordine del giorno n. 717 relativo alriordi-

    no e riforma della disciplina regionale in materia dipolizialocale e di sicurezza urbana, nel testo che cos recita:

    Il Consiglio regionale della LombardiaPremesso che: la polizialocale gioca un ruolo determinante nel garanti-

    re il controllo del territorio e la sicurezza dei cittadini; ilcoordinamento della polizia locale e un ottimo stru-

    mento ma deve essere affiancato anche da leggi nazionali chenoncompromettano e vanifichino lo sforzo e i risultati otte-nuti dallapolizia locale;

    fra gli obiettivi specifici da perseguire con il coordina-mentodellazione delle forze di polizia locale debba rientrarela tuteladella proprieta pubblica e privata; il diritto di manifestare vieneespressamente sancito dal-

    la Costituzione agli artt. 17 e 18 che prevedono la libertadiriunione nei luoghi pubblici ed il diritto di associarsilibera-mente;

    il diritto di manifestare non implica anche un dirittoaldanneggiamento delle cose pubbliche e private;

    Preso atto che: durante lo svolgimento di manifestazioni, alcunevolte

    vengono causati ingenti danni al patrimorio pubblico(im-brattamento di edifici e monumenti pubblici in primis) epri-vato (rottura di vetrine di esercizi commerciali,imbrattamen-to di edifici, danneggiamento di autovetture...);

    in tali circostanze la polizia locale e spesso obbligataadintervenire per cercare di riportare lordine e limitare idanni;

    Ritenuto che: non sia giusto che la pubblica amministrazionecontinui

    a sprecare denaro dei cittadini per dover riparare i dannipro-vocati durante le manifestazioni;

    sia indispensabile prevedere un meccanismo in grado dipreveniree scoraggiare atti incivili e dannosi per cose e per-sone;

    Considerato che: diversamente da quanto avviene in altri Statieuropei, in

    Italia non esiste attualmente alcuna possibilita di addebitareicosti degli eventuali imbrattamenti e/o danneggiamentiagliorganizzatori delle manifestazioni;

    per impedire il vandalismo si rende necessaria una piuconsonalegislazione nazionale;

    Invita la Giunta regionale a: inserire fra gli obiettivispecifici, da perseguirsi con il

    coordinamento dellazione delle forze di polizia locale, lapre-venzione e la repressione di atti vandalici;

    promuovere campagne di educazione e di sensibilizza-zione controtali deprecabili fenomeni.

    Il presidente: Attilio FontanaI consiglieri segretari:

    Luciano Valaguzza Giuseppe AdamoliIl segretario del consiglio:Maria Emilia Paltrinieri

    [BUR2003016] [1.6.0]D.c.r. 2 aprile 2003 - n. vii/786Ordine delgiorno relativo al riordino e riforma della di-sciplina regionalein materia di polizia locale e di sicurez-za urbanaPresidenza delPresidente Fontana

    IL CONSIGLIO REGIONALE DELLA LOMBARDIAVisto lordine del giornon. 719 presentato in data 24 marzo

    2003, collegato ai progetti di legge abbinati nn.16/267/274concernenti al riordino e riforma della disciplinaregionale inmateria di polizia locale e di sicurezza urbana;

    A norma dellart. 74 del Regolamento interno, con votazio-nepalese, per alzata di mano;

    Delibera di approvare lordine del giorno n. 719 relativo alriordi-

    no e riforma della disciplina regionale in materia dipolizialocale e di sicurezza urbana, nel testo che cos recita:

    Il Consiglio regionale della LombardiaPremesso che di fronteallevoluzione della criminalita, e

    alla sempre minore capacita delle istituzioni pubbliche difar-vi fronte, si presenta il problema delladeguamentonormativodelle disposizioni inerenti la materia della vigilanzaprivata;

    Considerato che tale attivita risulta, infatti, ancor oggidi-sciplinati dal titolo IV del r.d. 18 giugno 1931, n. 773, ilquale,se soddisfaceva lesigenza di chiarezza e di precisionelegisla-tiva che avvertivano gli operatori della sicurezzadellepoca,appare a tuttoggi insufficiente di fronte allevoluzionesocio-tecnologica che ha creato nuovi bisogni di sicurezza perlanostra societa. Bisogni a cui gli operatori della sicurezzapri-vata si trovano a dover far fronte con mezzi legislativi, espes-so anche tecnici, obsoleti;

    Premesso che lattivita che attualmente svolgono leguardieparticolari giurate e circoscritta ad attivita di meravigilanzae priva di autonomia, finalizzata unicamente ad attivaregliorgani di polizia locale;

    Considerato che le guardie giurate svolgonoindubbiamenteunattivita integrativa di quella di polizia; comeinfatti gia pre-visto nellart. 139 del Testo Unico sulle leggi diPubblica sicu-rezza gli uffici di vigilanza sono tenuti a prestarela loro ope-ra a richiesta dellautorita di pubblica sicurezza e iloro agentisono obbligati ad aderire a tutte le richieste ad essirivoltedagli ufficiali e dagli agenti di pubblica sicurezza epoliziagiudiziaria;

    Considerato che ai sensi del presente progetto di leggeleguardie giurate svolgono attivita di mera sorveglianza epriva

  • Serie Ordinaria - N. 17 - 22 aprile 2003Bollettino Ufficialedella Regione Lombardia 1355

    di autonomia, finalizzata ad attivare gli organi di poliziaperesigenze riguardanti esclusivamente: eventi che possanoarre-care danno o disagio; interventi di tutela del patrimoniopub-blico; sorveglianza dei luoghi pubblici e segnalazione dicom-portamenti di disturbo alla quiete pubblica; situazioni diperi-colo che richiedano interventi urgenti e tempestivasegnala-zione agli enti competenti;

    Impegna la Giunta regionale ad attivarsi presso le compe-tentiistituzioni affinche si proceda ad un celere ed ormaiin-dispensabile riordino della figura della GuardiaparticolareGiurata, nellottica di una maggiore e piu qualificataoperati-vita nella prevenzione e repressione di eventicriminosi.

    Il presidente: Attilio FontanaI consiglieri segretari:

    Luciano Valaguzza Giuseppe AdamoliIl segretario del consiglio:Maria Emilia Paltrinieri

    [BUR2003017] [1.6.0]D.c.r. 2 aprile 2003 - n. vii/787Ordine delgiorno relativo al riordino e riforma della di-sciplina regionalein materia di polizia locale e di sicurez-za urbanaPresidenza delPresidente Fontana

    IL CONSIGLIO REGIONALE DELLA LOMBARDIAVisto lordine del giornon. 720 presentato in data 24 marzo

    2003, collegato ai progetti di legge abbinati nn.16/267/274concernenti al riordino e riforma della disciplinaregionale inmateria di polizia locale e di sicurezza urbana;

    A norma dellart. 74 del Regolamento interno, con votazio-nepalese, per alzata di mano;

    Delibera di approvare lordine del giorno n. 720 relativo alriordi-

    no e riforma della disciplina regionale in materia dipolizialocale e di sicurezza urbana, nel testo che cos recita:

    Il Consiglio regionale della LombardiaPremesso che di fronteallevoluzione della criminalita, e

    alla sempre minore capacita delle istituzioni pubbliche difar-vi fronte, si presenta il problema delladeguamentonormativodelle disposizioni inerenti la materia della vigilanzaprivata;

    Considerato che tale attivita risulta, infatti, ancor oggidi-sciplinata dal titolo IV del r.d. 18 giugno 1931, n. 773, ilquale,appare a tuttoggi insufficiente di fronte allevoluzionesocio-tecnologica che ha creato nuovi bisogni di sicurezza perlanostra societa;

    Visto che lattivita che attualmente svolgono le guardiepar-ticolari giurate e circoscritta ad attivita di mera vigilanzaepriva di autonomia, finalizzata unicamente ad attivare gli or-ganidi polizia locale;

    Considerato che le guardie giurate svolgonoindubbiamenteunattivita integrativa di quella di polizia; comeinfatti gia pre-visto nellart. 139 del Testo Unico sulle leggi diPubblica sicu-rezza gli uffici di vigilanza sono tenuti a prestarela loro ope-ra a richiesta dellautorita di pubblica sicurezza e iloro agentisono obbligati ad aderire a tutte le richieste ad essirivoltedagli ufficiali e dagli agenti di pubblica sicurezza epoliziagiudiziaria;

    Considerato che e recentemente approdato allesamedellacommissione affari costituzionali di Palazzo Madama ild.d.l.335 Riordino dellattivita di vigilanza privata il cuiprimofirmatario e il senatore Luigi Peruzzotti;

    Considerato che ai sensi del presente progetto di leggeleguardie giurate svolgono attivita di mera sorveglianza e privadiautonomia, finalizzata ad attivare gli organi di poliziaperesigenze riguardanti esclusivamente: eventi che possanoarre-care danno o disagio; interventi di tutela del patrimoniopub-blico; sorveglianza dei luoghi pubblici e segnalazione dicom-portamenti di disturbo alla quiete pubblica; situazioni diperi-colo che richiedano interventi urgenti e tempestivasegnala-zione agli enti competenti;

    Impegna la Giunta regionale a riformare la presente leggenonappena il d.d.l. n. 335 sia approvato dal Parlamento.

    Il presidente: Attilio FontanaI consiglieri segretari:

    Luciano Valaguzza Giuseppe AdamoliIl segretario del consiglio:Maria Emilia Paltrinieri

    [BUR2003018] [1.8.0]D.c.r. 2 aprile 2003 - n. vii/791Nomina dicinque componenti, in rappresentanza della

    Regione Lombardia, nel Consiglio di amministrazione diFerrovieNord Milano s.p.a.

    IL CONSIGLIO REGIONALEVista la legge regionale 6 aprile 1975, n.21 Partecipazione

    azionaria della Regione Lombardia alla s.p.a. FerrovieNordMilano;

    Vista la legge regionale 6 aprile 1995, n. 14 Norme per lenominee designazioni di competenza della regione;

    Visto lo Statuto della suddetta Societa e, in particolare,lart.17;

    Preso atto delle candidature pervenute a seguito del comu-nicatopubblicato sul Bollettino Ufficiale della Regione Lom-bardia n. 41S.O. del 7 ottobre 2002;

    Richiamata la deliberazione della Giunta regionalen. 7/11178 del25 novembre 2002 Presa datto delle propostedi candidatura pervenuteper la nomina dei rappresentantiregionali nel Consiglio diamministrazione di Ferrovie NordMilano s.p.a.;

    Acquisito il parere del Comitato Tecnico di Valutazioneprevistodallart. 8 della legge regionale n. 14/95, espresso nel-la sedutadel 27 novembre 2002;

    Vista la deliberazione della Giunta regionale n. 7/12360 del10marzo 2003 Proposta di nomina di cinque componenti,inrappresentanza della Regione Lombardia, nel Consigliodiamministrazione di Ferrovie Nord Milano s.p.a.;

    Verificato che la nomina dei rappresentanti regionalinelConsiglio di amministrazione di Ferrovie Nord Milano s.p.a.einserita nellelenco di cui alla Tabella A allegata allaleggeregionale n. 14/95;

    Richiamato in particolare quanto previsto dallart. 9 dellaleggeregionale n. 14/95;

    Con votazione palese, per alzata di mano:

    Deliberadi nominare, in rappresentanza della RegioneLombardia,

    quali componenti nel Consiglio di amministrazione di Ferro-vieNord Milano s.p.a. i signori:

    ACHILLE Norberto, nato a Carate Brianza (MI) il 13 a-prile 1944e residente in via Marconi res. Sassi, 562 aBasiglio (MI);

    RANDAZZO Salvatore, nato a Paterno (CT) il 3 settembre1952 eresidente in via Re Umberto, 94/16 a Lainate (MI);

    PANZERI Angelo, nato a Olgiate Calco (LC) il 4 settem-bre 1946 eresidente in via Montegrappa, 11 a Perego(LC);

    GIUSSANI Gaetano, nato a Desio (MI) il 6 gennaio 1939ed iviresidente in via Calvi, 10;

    SCALVENZI Lanfranco, nato a Logrado (BS) il 6 giugno1947 eresidente in via Pasteur, 3 a Torbole Casaglia(BS), a garanziadelle minoranze.

    Il presidente: Attilio FontanaI consiglieri segretari:

    Luciano Valaguzza Giuseppe AdamoliIl segretario del consiglio:Maria Emilia Paltrinieri

    [BUR2003019] [1.8.0]D.c.r. 2 aprile 2003 - n. vii/792Nomina delConsiglio di amministrazione dellAgenziaRegionale per la ProtezionedellAmbiente (ARPA) e delsuo presidente

    IL CONSIGLIO REGIONALEVista la legge regionale 14 agosto 1999,n. 16 Istituzione

    dellAgenzia Regionale per la Protezione dellAmbiente(ARPA);

    Vista la legge regionale 6 marzo 2002, n. 4 Norme perlat-tuazione della programmazione regionale e per la modificaelintegrazione di disposizioni legislative, recante modifica-zionialla l.r. n. 16/99 e, in particolare, lart. 3, comma 10, cheprevedeil rinnovo del Consiglio di amministrazione dellAR-PA entro novantagiorni dallentrata in vigore della legge me-desima e lart. 11,comma 3, che prevede la nomina del Consi-glio di amministrazione edel suo presidente da parte del Con-siglio regionale, su propostadella Giunta regionale;

    Richiamata la deliberazione della Giunta regionalen. 7/8762 del24 aprile 2002 Presa datto delle proposte dicandidatura pervenuteper la nomina di cinque componenti,tra cui il presidente, nelConsiglio di amministrazione dellA-genzia Regionale per laProtezione dellAmbiente ARPA;

  • Serie Ordinaria - N. 17 - 22 aprile 2003Bollettino Ufficialedella Regione Lombardia 1356

    Vista la legge regionale 6 aprile 1995, n. 14 Norme per lenominee designazioni di competenza della Regione;

    Preso atto delle candidature pervenute;Acquisito il parere delComitato Tecnico di Valutazione,

    previsto dallart. 8 della l.r. n. 14/95, espresso nella sedutadel7 maggio 2002;

    Vista la deliberazione della Giunta regionale n. 7/9009dell8maggio 2002 Proposta di nomina di cinque componen-ti, tra cui ilpresidente, nel Consiglio di amministrazione del-lAgenzia Regionaleper la Protezione dellAmbiente ARPA;

    Richiamata la deliberazione del Consiglio regionale n. 510del 16maggio 2002 Nomina del Consiglio di amministrazio-ne dellAgenziaRegionale per la Protezione dellAmbiente ARPA e del suopresidente;

    Preso atto che il T.A.R. Lombardia, con sentenza n. 522 del26marzo 2003, ha annullato gli atti relativi alla nomina delConsigliodi amministrazione dellAgenzia Regionale per laProtezionedellAmbiente (ARPA) e, precisamente, la propostadi nomina da partedella Giunta regionale e la conseguentedeliberazione consiliare,sopra richiamate;

    Vista la deliberazione della Giunta regionale n. 7/12582 del2aprile 2003 Proposta di nomina del Consiglio di ammini-strazione edel presidente dell Agenzia Regionale per la Prote-zionedellAmbiente ARPA;

    Ritenuto necessario provvedere alla nomina di un nuovoConsigliodi amministrazione, al fine di garantire la funziona-litadellorgano;Verificato che la nomina dei cinque componenti nelConsi-

    glio di amministrazione, tra cui il presidente, dellAgenziaRe-gionale per la Protezione dellAmbiente ARPA e da ritener-siassimilabile alle nomine e designazioni di cui alla tabellaAallegata alla legge regionale 6 aprile 1995, n. 14;

    Richiamato in particolare quanto previsto dallart. 9 dellaleggeregionale n. 14/95;

    Con votazione palese, per alzata di mano:

    Deliberadi nominare il Consiglio di amministrazionedellAgenzia

    Regionale per la Protezione dellAmbiente (ARPA) con la se-guentecomposizione:

    MARINO Carlo Maria, nato a Meina (NO) il 9 agosto1943 eresidente in via Trento, 1/E a Cassina de Pecchi,in qualita dipresidente;

    PAROLARI Stefano, nato a Lecco il 15 ottobre 1968 ediviresidente in via Caprera, 17;

    REALI Roberto, nato a Fermentino (FR) il 7 giugno 1952eresidente in via Tolentino, 2 a Milano;

    CAVALLARO Aldo, nato a Bovalino (RC) il 27 aprile 1934eresidente in via Padre M. Kolbe, 8 a Milano;

    AGOSTINELLI Agostino, nato ad Osio Sotto il 13 novem-bre 1948 eresidente in via S. Narno a Bergamo, a garan-zia delleminoranze.

    Il presidente: Attilio FontanaI consiglieri segretari:

    Luciano Valaguzza Giuseppe AdamoliIl segretario del consiglio:Maria Emilia Paltrinieri

    B) PRESIDENTE DELLA GIUNTA REGIONALE[BUR20030110] [4.7.0]Com.r.11 aprile 2003 - n. 53Premio La Lombardia per il Lavoro Anno2003

    La Giunta della Regione Lombardia, con deliberazione del10aprile 2003 n. 12678, ha assegnato il premio La Lombar-dia per ilLavoro edizione 2003.

    Per le motivazioni di seguito espresse si riconoscelaltocontributo apportato allo sviluppo economico e socialedellaLombardia a:

    SANTO VERSACE

    Proponente: consigliere regionale Stefano MAULLU

    Imprenditore nel settore moda Presidente del GruppoVersace

    Creatore insieme alla famiglia di unavviata e consolida-taattivita imprenditoriale nel campo della moda.

    Laureato in economia e commercio. Avvia uno studiodacommercialista a Reggio Calabria nel 1972 e successivamentenel1976 si sposta a Milano, dove insieme al fratello Giannicostituiscela Gianni Versace s.p.a., che opera nel campo dellamoda. Nel corsodegli anni, il Gruppo Versace e divenuto gra-dualmente un leader dimercato in ambito europeo e mondia-le nel settore della moda e deldesign, contribuendo in manie-ra considerevole al successo del madein Italy. Con ideeinnovative, impegno ed entusiasmo costanti, ilmarchio Ver-sace e andato affermandosi tra le griffe piuprestigiose delmade in Italy.

    Rappresenta, con una testimonianza di notevole rilievo,lacapacita, limpegno professionale, la determinazione elinno-vativita proprie dellimprenditoria lombarda ed italiana,sot-tolineando nel contempo il valore e limportanza strategicadelsettore moda per il presente ed il futuro delleconomialombarda.

    DARIO SCOTTI

    Proponente: consigliere regionale Giovanni ROSSONI

    Imprenditore nel settore risicolo e agroalimentareAmmi-nistratore delegato della Riso Scotti s.p.a.

    Amministratore delegato di unazienda fondata nel 1890,capogruppodi un team di aziende ad alto contenuto tecnolo-gico, specializzatenella coltivazione, ricerca e sperimentazio-ne, lavorazione etrasformazione del riso. Le aziende agricoleScotti, le cui risaiesi estendono per centinaia di ettari nelcuore della Pianura Padana,producono le varieta di riso piupregiate, che quindi vengonolavorate e confezionate nel nuo-vo e modernissimo stabilimento alleporte di Pavia.

    Dario Scotti ha contribuito alla realizzazione di unindu-striadi primaria importanza nel suo settore, divenendo unodei leader ditale mercato, grazie a notevoli capacita impren-ditoriali e diinnovazione produttiva e di marketing. La RisoScotti dal 1994 inpoi ha visto crescere sensibilmente la pro-pria quota dimercato.

    Con idee innovative, impegno ed entusiasmo costanti, ilti-tolare di questa attivita ha dato lustro alla provincia edallacitta di Pavia, impegnandosi anche a sostegno delle realtaso-ciali e sportive locali.

    GENNARO AURICCHIO

    Proponente: consigliere regionale Viviana BECCALOSSI

    Imprenditore nel settore lattiero caseario Presidente delGruppoAuricchio

    Tra le personalita piu attive nel sostenere il ruolodellim-presa nella societa civile. Laureato in economia ecommercio,dal 1938 e amministratore della Gennaro Auricchio, consedea Cremona. Al termine del secondo conflitto mondiale si trovoadover ricostruire lazienda di famiglia, gravemente danneg-giatadagli eventi bellici. Fu in questo frangente che dimostrocompetenzae capacita imprenditoriali di elevata qualita, par-tecipandoinoltre alla ricostituzione di Assolate associazio-ne lattierocasearia italiana. Negli anni dellespansione econo-mica si impegnoa portare lazienda ai piu alti livelli di fattu-rato, con costanteattenzione alla qualita di produzione, inparticolare del provolonepiccante, esportato in tutto il mon-do, tanto che in alcuni paesiil marchio Auricchio divenneaddirittura sinonimo di provolone. Lostesso impegno perlimpresa e stato profuso nellazienda agricolaavviata, che nelgiro di pochi anni e stata accresciuta e potenziatafino a dive-nire una delle maggiori nellallevamento dei capi dibestiame,che producono 24.000 quintali di latte destinato allaprodu-zione di formaggio Parmigiano Reggiano.

    Chiaro esempio di capacita imprenditoriale e di continuaricercadelleccellenza nella qualita.

    ANGELO BAZZARI

    Proponente: Giuseppe GUZZETTI Presidente Fondazione Ca-riplo

    Presidente della Fondazione Don Carlo Gnocchi Onlus,ri-conosciuta anche quale istituto di ricovero e cura acaratterescientifico. Ordinato sacerdote nel 1967, nel 1981 mons.Baz-zari, dopo aver operato in precedenza in diverse parrocchiedelmilanese, diviene vice direttore della Caritas Ambrosiana,di cuisara in seguito Direttore fino al 1993. La FondazioneDon Gnocchi,grazie anche al suo operato ha allargato il pro-

  • Serie Ordinaria - N. 17 - 22 aprile 2003Bollettino Ufficialedella Regione Lombardia 1357

    prio raggio di attivita ed intervento sociale ed e oggipresentecon 21 Centri in 9 Regioni italiane, svolgendo attivita diriabi-litazione, recupero e assistenza a favore dei disabili edeglianziani, prevalentemente non autosufficienti.

    La Fondazione Don Gnocchi, con i due Istituti di Ricoveroe Curaa Carattere Scientifico di Milano e Firenze svolge u-nattivita dialta ricerca scientifica, e Centro di formazioneprofessionale pereducatori e di specializzazione post-laureain convenzione conalcune Regioni e Universita; e inoltre ri-conosciuta qualeOrganizzazione Non Governativa per linter-vento allestero interritori di bisogno.

    Dal settembre del 2001 Angelo Bazzari e stato nominatomembro delComitato Etico della Pioneer Investments delGruppo UnicreditoItaliano. Dal gennaio 2003 e membro delConsiglio Superiore diSanita su nomina del Ministro dellaSalute.

    Monsignor Bazzari e la Fondazione Don Gnocchi hannosvolto neglianni un ruolo fondamentale nel settore della sani-ta edellassistenza, divenendo uno dei principali riferimenticonconseguenti positive ricadute anche sullo sviluppo socialeedeconomico della nostra Regione.

    ALFREDO SCARFONEProponente: Giorgio VITTADINI PresidenteAssociazioneCompagnia delle OpereDirigente e manager nel settoreinformatico ed elettronico

    Diplomato in elettronica presso lIstituto Tecnico FeltrinellidiMilano e in elettronica generale e applicata presso lISTIM.Hafrequentato la Facolta di Fisica presso lUniversita StatalediMilano.

    Entrato alla Hewlett Packard nel 1969 a Ginevra, comespe-cialista a livello europeo di comunicazione dati neiservizitime-sharing, nel 1972 e passato alla Hewlett PackardItalia,contribuendo alla formazione del Data Centre, di cui estatoresponsabile sino al 1974.

    Dal 1978 al 1983 e stato Direttore del Personale della He-wlettPackard Italia. Dal marzo 1986 allaprile 2000 e statoAmministratoreDelegato e Direttore Generale della HewlettPackard Italiana,periodo nel quale sono stati creati oltre1500 posti di lavoroaltamente qualificati.

    Ha convinto la Corporation Hewlett Packard nel 1990 a in-vestirein Lombardia, costruendo a Stezzano (BG) un insedia-mentoindustriale di oltre 500 persone. Ha sviluppato nellam-bito degliobiettivi Corporate un programma di donazionesia verso la scuola eluniversita che verso il settore no profit,collaborando conAssolombarda per la definizione della Re-sponsabilita socialedellimpresa (Sodalitas).

    E attualmente impegnato a costituire e sviluppare nuoveimpresenei Paesi in via di sviluppo formando giovani im-prenditori.Esempio di una conduzione dellazienda ispirataa coniugare ilprofitto con la socialita.

    ALESSANDRO GRASSIProponente: PRINZIVALLI Franco PresidenteFederazione Re-gionale Lombarda delle Associazioni Artigiane

    Maestro artigiano titolare di laboratorio di vetrate artisti-chein Milano. I suoi lavori rappresentano una tecnica raffi-nata,unarte antica che ancora oggi raggiunge vette di altissi-ma poesia.Le vetrate prodotte da Alessandro Grassi, il ve-traio dei santisono state montate in ogni parte del mondo,su edifici di culto o insplendide dimore private o pubbliche.Le sue opere sono ormai unbiglietto da visita della grandezzadi Milano e della Lombardia,della grandezza e della laborio-sita dei suoi artigiani. Nella suaproduzione ce passione ericerca, tecnologia sofisticatissima e unretroterra culturale distraordinario spessore, il che fa dellinteraattivita della Ales-sandro Grassi un unicum, paragonabile allebotteghe rina-scimentali. Molti giovani hanno imparato larte nelsuo labo-ratorio, spesso successivamente iniziando lattivita inproprio.E Presidente del Comitato Organizzatore della MostraLAr-tigiano in Fiera. Ha frequentato per cinque anni allAccade-miadi Belle Arti di Brera il corso di Composizione Cromati-ca. Ilavori eseguiti dalla Ditta Grassi nel corso di oltre 50anni diattivita spaziano dal restauro e dallesecuzione di ve-trateartistiche per il Duomo di Milano, alla realizzazione del-levetrate per la Cattedrale di Abidjan in Costa dAvorio,allarealizzazione di vetrate artistiche in Giappone, negli StatiU-niti, a Singapore, in Arabia Saudita, negli Emirati Arabi,inRussia, Corea, in Malesia.

    Nellaprile del 2000, in occasione della manifestazione in-dettada governo algerino SITEV 2000 dedicata allartigia-nato e alturismo, Alessandro Grassi ha partecipato invitatodal Governoalgerino a questa importante manifestazione eha gettato un ponte dicultura e collaborazione in qualita diPresidente del ComitatoDirettivo dellArtigiano in Fiera, fralartigianato lombardo e quelloalgerino.

    GIUSEPPE ERMOLI

    Proponente: Amministrazione comunale di Malnate (VA)

    Premio speciale proposto dalla Giuria quale riconoscimen-to difedelta al lavoro e simbolo del lavoro lombardo

    Giuseppe Ermoli 104 anni nasce a Malnate (VA). Diplo-mato inRagioneria. Negli anni 1922 e 1923 e in Germaniaper imparare lalingua tedesca e frequenta come uditore lU-niversita di Monaco diBaviera. Nel 1924 muore il padre Gae-tano ed egli eredita la ditta.Nel 1930 insieme ai fratelli costi-tu la SIMAE (Societa ItalianaMole Abrasivi Ermoli), che nel1936 ebbe la sua massima espansione,impiegando oltre 180dipendenti. La SIMAE, adottando i piu moderniritrovatiscientifici dellepoca realizza le mole Ermolit, Ermos eDia-mante apprezzate e riconosciute per le loro caratteristicheparia quelle importate dalle migliori ditte Nordamericane edi prodottidella SIMAE sono richiesti in Francia, Spagna, E-gitto, EstremoOriente, Marocco e Sud America. Questo flus-so di esportazionigiovo non solo alla Ditta Ermoli, ma allastessa Malnate (VA) chegodette di un periodo di buona occu-pazione delle maestranze. Dal1937 in avanti furono create suquestonda altre aziende che sispecializzarono nella produ-zione di abrasivi, quali: dischiabrasivi per il taglio dei marmie pietre, mole abrasive per lalevigatura e lucidatura a spec-chio di mattonelle, marmi e granitie mole speciali per metalliin genere.

    La storia industriale di Giuseppe Ermoli si ricollega allastoriadellindustria italiana dello smeriglio che, con lintentodisfruttare le cave di arenaria di Malnate, permise allazien-da,fondata dalla famiglia Ermoli, di assumere un carattereindustriale,che raggiunse il suo apice impiegando oltre 180dipendenti.

    Giuseppe Ermoli si colloca quindi tra gli antesignanidel-limprenditoria lombarda e del nostro paese, esempio diin-traprendenza e capacita di proiezione esterna delleattivitaindustriali lombarde, costantemente alla ricerca dinuovisbocchi, nuovi mercati e nuove opportunita occupazionali.

    C) GIUNTA REGIONALE E ASSESSORI[BUR20030111] [5.3.5]D.g.r. 17gennaio 2003 - n. 7/11896Ditta Sangiorgio Mobili Biassono s.r.l.con sede legale inBiassono (MI) via Trento Trieste, n. 101.Modifica e inte-grazioni della d.g.r. n. 7/8006 del 8 febbraio2002, aventeper oggetto: Approvazione del progetto edautorizzazio-ne alla realizzazione dellimpianto sito in Biassono(MI),via Trento e Trieste, n. 101, ed allesercizio delleinerentioperazioni di messa in riserva (R13) e recupero energeti-co(R1) di rifiuti speciali non pericolosi derivanti dal pro-priociclo produttivo e individuati dal d.m. 5 febbraio1998. Artt. 27 e28 del d.lgs. 5 febbraio 1997 n. 22 Art.28, lettera f) del d.lgs. 5febbraio n. 22

    LA GIUNTA REGIONALE

    Omissis

    Delibera1. di modificare e integrare la d.g.r. n. 7/8006 del 8febbraio

    2002, rilasciata alla ditta Sangiorgio Mobili Biassonos.r.l.,con sede legale e impianto in Biassono (MI), via TrentoeTrieste, n. 101, prorogando di 240 giorni il termine previstoperla messa a regime dellimpianto in oggetto indicato al se-condocapoverso, paragrafo Messa in esercizio ed a regimedella pagina 5,dellallegato B alla d.g.r. n. 7/8006 dell8 feb-braio 2002,pervenendo in tal modo ad un periodo massimocomplessivo di 330giorni dalla data di comunicazione dellamessa in eserciziodellimpianto;

    2. di demandare a successivo provvedimento, che sara adot-tatodalla Struttura Protezione Aria, la definizione delle mo-dalita disvolgimento dei controlli analitici periodici alle e-

  • Serie Ordinaria - N. 17 - 22 aprile 2003Bollettino Ufficialedella Regione Lombardia 1358

    missioni per il parametro CO e delle modalita di valutazionedelrispetto del valore limite in emissione per il suddettopara-metro;

    3. di subordinare la definizione di quanto indicato alpuntoprecedente alla presentazione di documentazione relativa:

    alle caratteristiche dellemissione derivante dallimpian-to inoggetto;

    alle modalita di funzionamento dello stesso.Tale documentazionedovra essere prodotta entro il termi-

    ne stabilito per la messa a regime dellimpianto; il contenutoela modalita per la raccolta delle informazioni necessarie do-vrannoessere concordate con la Struttura Protezione Ariadella RegioneLombardia;

    4. di far salve, per quanto non modificato e non in contrastoconil presente provvedimento, le determinazioni di cui allad.g.r. n.7/8006 del 8 febbraio 2002;

    5. di dare atto che il presente provvedimento e soggetto arevocaai sensi dellart. 9 della l.r. 94/80 e dellart. 28 del d.lgs.22/97,ovvero a modifica ove risulti pericolosita o dannositadellattivitaesercitata o nei casi di accertate violazioni delprovvedimentostesso, fermo restando che la ditta e tenuta adadeguarsi alledisposizioni, anche regionali, piu restrittive chedovessero essereemanate;

    6. di far presente che lattivita di controllo e esercitata,aisensi dellart. 11 della l.r. 94/80 e dellart. 20 del d.lgs.22/97,dalla provincia di Milano, cui compete in particolareaccerta-re che la ditta ottemperi alle disposizioni della presentedeli-berazione, nonche adottare, se del caso, i provvedimentiaisensi dellart. 28 del d.lgs. 22/97, dellart. 10 della l.r. 94/80edellart. 16 del r.r. 3/82;

    7. di disporre che, in fase di esercizio, le variantiprogettualifinalizzate a modifiche operative e gestionalimigliorative, chemantengano la potenzialita ed i principi delprocesso impian-tistico approvato e non modifichino la quantita ele tipologiedei rifiuti autorizzati, siano esaminate dallaprovincia di Mila-no, che rilascia, in caso di esito favorevoledellistruttoria, unnulla-osta alla loro realizzazione, informandonela Regioneed il comune dove ha sede limpianto;

    8. di dare atto che sono fatte salve le autorizzazioni eleprescrizioni stabilite da altre Unita Organizzative della Giun-taregionale, Enti ed organismi, nonche le disposizioni e ledirettivevigenti, per quanto non previsto dal presente atto;

    9. di dare atto che laccertamento della regolarita delle mi-suree dei dispositivi di prevenzione dellinquinamento atmo-sferico,nonche del rispetto dei valori limite, ai sensi del 3comma dellart.8 del d.P.R. 203/88, e di competenza del-lARPA;

    10. di disporre che il presente atto venga comunicato amezzoraccomandata a.r. al soggetto interessato, trasmetten-done copiaalla provincia di Milano, al comune di Biassono(MI) ed allARPA diMilano;

    11. di stabilire che lefficacia del presente atto decorredalladata di ricevimento della copia conforme trasmessa alsogget-to interessato a mezzo di raccomandata A.R.

    Il segretario: SalaContro il presente provvedimento puo esserepresentato ri-

    corso giurisdizionale al Tribunale Amministrativo Regionaleentro60 giorni dalla data della sua prima comunicazione ov-vero ricorsostraordinario al Presidente della Repubblica en-tro 120 giornidalla stessa data.

    [BUR20030112] [5.3.5]D.g.r. 17 gennaio 2003 - n. 7/11897DittaINT.DEP.CAST. s.r.l., con sede legale in Castiglionedelle Stiviere(MN), via Battisti n. 4. Approvazione delprogetto ed autorizzazionealla realizzazione di variantisostanziali allimpianto sito inCastiglione delle Stiviere(MN), via Gerra, gia autorizzato cond.g.r. n. 9306 del 7giugno 2002, ed allesercizio delle inerentioperazioni dismaltimento (D8, D9 e D15) di rifiuti speciali nonperico-losi. Artt. 27 e 28 del d.lgs. 5 febbraio 1997, n. 22, eart. 7del d.P.R. 24 maggio 1988, n. 203

    LA GIUNTA REGIONALE

    Omissis

    Delibera1. di approvare il progetto e autorizzare larealizzazione di

    varianti sostanziali allimpianto sito in Castiglione delleSti-viere (MN), via Gerra, e lesercizio delle inerentioperazioni

    di smaltimento (D8, D9 e D15) di rifiuti speciali nonpericolo-si, alle condizioni di cui agli allegati A e B, nonchealla plani-metria, predisposta in conformita al punto 4 dellad.g.r.10161/02, che costituiscono parte integrante delpresenteprovvedimento;

    2. di fare salve, per quanto non modificato o in contrastocon ilpresente atto, le determinazioni e prescrizioni di cuialla d.g.r.n. 9306 del 7 giugno 2002;

    3. di stabilire che il presente provvedimento di autorizza-zionealla realizzazione di varianti sostanziali allimpianto de-cadeautomaticamente qualora il soggetto autorizzato:

    non inizi i lavori entro un anno dal rilasciodellautoriz-zazione;

    non completi la realizzazione delle varianti entro treanni dalrilascio dellautorizzazione;

    4. di disporre che lesercizio delle operazioni di smaltimen-to erecupero puo essere avviato dal trentesimo giorno succes-sivo allacomunicazione di ultimazione lavori che il soggettoautorizzato devetrasmettere alla provincia, al comune ed al-lARPA territorialmentecompetente. Tale termine puo essereanticipato qualora la provinciarilasci specifico nulla-osta al-lesercizio previo accertamentodegli interventi realizzati;

    5. di demandare laccertamento della regolarita delle misu-re edei dispositivi di prevenzione dellinquinamento atmosfe-rico,nonche del rispetto dei valori limite, ai sensi del 3 com-madellart. 8 del d.P.R. 203/88, allARPA competente perter-ritorio;

    6. di far presente che lattivita di controllo e esercitata,aisensi dellart. 11 della l.r. 94/80 e dellart. 20 del d.lgs.22/97,dalla provincia di Mantova, a cui compete in particolareac-certare che la ditta ottemperi alle disposizioni dellapresentedeliberazione, nonche adottare, se del caso, iprovvedimentiai sensi dellart. 28 del d.lgs. 22/97, dellart. 10della l.r. 94/80e dellart. 16 del r.r. 3/82;

    7. di dare atto che il presente provvedimento e soggetto arevocaai sensi dellart. 9 della l.r. 94/80 e dellart. 28 del d.lgs.22/97,ovvero a modifica ove risulti pericolosita o dannositadellattivitaesercitata o nei casi di accertate violazioni dellostessoprovvedimento, fermo restando che la ditta e tenuta adadeguarsialle disposizioni, anche regionali, piu restrittive chedovesseroessere emanate;

    8. di disporre che, in fase di realizzazione e di esercizio,levarianti progettuali finalizzate a modifiche operative egestio-nali migliorative, che mantengano la potenzialita ed iprincipidel processo impiantistico approvato e non modifichinolaquantita e le tipologie dei rifiuti autorizzati, sianoesaminatedalla provincia di Mantova, che rilascia, in caso di esitofavo-revole dellistruttoria, il nulla-osta alla loro realizzazione,in-formandone la Regione ed il comune dove ha sede limpianto;

    9. di dare atto che sono fatte salve le autorizzazioni eleprescrizioni previste da altre normative, nonche le disposizio-nie le direttive vigenti per quanto non stabilito dalpresenteatto;

    10. di stabilire che lefficacia del presente atto decorredalladata di ricevimento della copia conforme trasmessa alsogget-to interessato, a mezzo raccomandata A.R.

    Il segretario: SalaContro il presente provvedimento puo esserepresentato ri-

    corso giurisdizionale al T.A.R. entro 60 giorni dalla datadellasua comunicazione ovvero ricorso straordinario alpresidentedella Repubblica entro 120 giorni dalla stessa data.

    Allegato A

    Ditta: INT.DEP.CAST. s.r.l.Sede legale: Castiglione delleStiviere (MN), via Battisti, 4Ubicazione impianto: Castiglionedelle Stiviere (MN), viaGerra

    1. Descrizione delle operazioni e dellimpianto1.1 Vengonoapportate le seguenti varianti: aumento della capacita ditrattamento da 25000 a 73000

    t/anno; potenziamento delle unita di ricezione e stoccaggio;realizzazione della sezione di trattamento chimico-fisico;ampliamento qualitativo dei rifiuti trattabili.Unita di ricezione estoccaggioVengono realizzati 4 serbatoi nuovi, ubicati allesternoe

    circoscritti da unidonea vasca di contenimento a tenuta i-

  • Serie Ordinaria - N. 17 - 22 aprile 2003Bollettino Ufficialedella Regione Lombardia 1359

    draulica, di cui 2 di capacita 50 mc e 2 di capacita 30 mc(dicui uno da 30 mc destinato alla quarantena di rifiutinoncompatibili ed uno da 30 mc destinato allaccumulo dei fan-ghichimici derivanti dal pretrattamento).

    Ci sono dunque 130 mc in piu destinati allo stoccaggiodeirifiuti in ingresso, che vanno ad aggiungersi ai 380 mc degli8serbatoi esistenti.

    Il volume di stoccaggio complessivo per i rifiuti in ingressoedi 510 mc.

    Sezione di trattamento chimico-fisicoE costituita dalle seguentiunita: pompa di alimentazione; comparto dicoagulazione/flocculazione; gruppi di dosaggio reattivi chimici ecorrezione pH; gruppo di dosaggio complessante chimico per larimozio-

    ne di metalli pesanti; comparto di chiarificazione.Comparto didisidratazione meccanica dei fanghi compo-

    sto da: serbatoio di accumulo fanghi chimici da 30 mc; unita dipreparazione e dosaggio di polielettrolita e latte

    di calce; filtropressa meccanica per la disidratazione delfango.Integrazione dellimpianto di trattamento aria esausta con

    la realizzazione di un filtro a compost da inserire a valledel-lesistente scrubber.

    Tutte le unita di trattamento chimico-fisico sonoubicateallinterno di un fabbricato interamente chiuso e mantenutoindepressione mediante laspirazione di ariasuccessivamentetrattata.

    I nuovi serbatoi e la nuova sezione di trattamento, che ven-gonorealizzati, allinterno dellarea di proprieta della ditta,inadiacenza alle esistenti unita di stoccaggio, occupanounasuperficie di circa 1000 mq;

    1.2 in seguito allinserimento del pretrattamento chimico-fisico,il processo di trattamento e cos articolato:A. Pretrattamenti:ricezione; grigliatura-dissabbiatura meccanizzata;accumulo/stoccaggio temporaneo; omogeneizzazione; trattamentochimico-fisico; alimentazione al trattamento biologico;disidratazione fanghi chimici.

    B. Trattamento biologico: comparto di dissabbiatura; comparto disedimentazione primaria; comparto di pre-denitrificazionebiologica; comparto di ossidazione-nitrificazione biologica;chiarificazione finale; comparto di disinfezione; digestioneanaerobica fanghi di supero e successiva di-

    sidratazione; scarico finale in acque superficiali;

    1.3 il quantitativo massimo di smaltimento autorizzato e di200t/giorno (per un totale di 1.400 t/settimana e 73.000t/anno), conun carico organico massimo pari a 1908 kgBOD5/giorno e 4970 kgCOD/giorno in ingresso allimpianto;poiche il conferimento puoavvenire solo 5 gg/settimana, laquantita massima giornalieraritirabile e di 280 t/giorno;1.4 dati relativi allimpianto:Dati diprogetto impianto consortile: abitanti equivalenti 70.000 portatagiornaliera massima (mc/die) 15.000 portata media (mc/h) 625portata in tempo di pioggia (mc/h) 3.125 carico massimo BOD5(kg/die) 4.200 carico massimo COD (kg/die) 9.240 carico di azotototale (kg/giorno) 735 rapporto COD/BOD 1,9Dati di esercizioimpianto consortile (solo reflui): abitanti equivalenti 38.200

    portata giornaliera massima (mc/die) 11.300 portata media (mc/h)470 carico massimo BOD5 (kg/die) 2.292 carico massimo COD (kg/die)4.270 carico di azoto totale (kg/giorno) 122 rapporto COD/BOD2,2Potenzialita residua impianto consortile (solo reflui): abitantiequivalenti 31.800 portata giornaliera massima (mc/die) 3.700portata media (mc/h) 155 carico massimo BOD5 (kg/die) 1.908 caricomassimo COD (kg/die) 4.970 carico di azoto totale (kg/giorno)613Quantita complessiva rifiuti trattati: portata giornalieramassima (mc/die) 200 carico massimo BOD5 (kg/die) 1.908 caricomassimo COD (kg/die) 4.970 carico di azoto totale (kg/giorno)613Carico apportato dai rifiuti affluente al consortile dopo ilpretratta-

    mento chimico fisico (si ipotizza un rendimento abbattimento60%): portata, giornaliera massima (mc/die) 200 carico massimo BOD5(kg/die) 763 carico massimo COD (kg/die) 1.988 carico di azotototale (kg/giorno) 245Potenzialita residua impianto consortile(reflui e rifiuti pretrat-

    tati): portata giornaliera massima (mc/die) 3.500 (margine 23%)carico massimo BOD5 (kg/die) 1.145 (margine 27%) carico massimo COD(kg/die) 2.982 (margine 32%) carico di azoto totale (kg/giorno) 368(margine 50%)Si vede dunque che lampliamento garantisce unacapacita

    residua dellimpianto consortile nettamente superiore del10%della capacita di progetto dellimpianto;

    1.5 i tipi di rifiuti trattabili nellimpianto (come individuatieclassificati dal C.E.R. ai sensi della decisione 2000/532/CE,comemodificata dalle decisioni 2001/118/CE, 2001/119/CE e2001/573/CE)sono i seguenti:

    020101, 020201, 020301, 020502, 020603, 020705, 030311,040220,040299 (limitatamente a reflui derivanti da lavaggidi serbatoi esimilari compatibili con il processo depurativo),070612, 080307,190703, 190805, 190812, 190814, 200304.

    2. Prescrizioni2.1 Limpianto deve essere realizzato e gestitonel rispetto

    delle indicazioni contenute nel progetto definitivo approvatoinsede di conferenza ex art. 27 tenutasi l11 novembre 2002e nelrispetto delle prescrizioni contenute nel d.d.g. della Di-rezioneTerritorio e Urbanistica n. 8542 del 17 maggio 2002,che qui siintende integralmente trascritto, per quanto nondiversamentestabilito dal presente atto;

    2.2 sono fatte salve tutte le prescrizioni contenute nellad.g.r.n. 9306 del 7 giugno 2002.

    Allegato B

    0. Indice1. Identificazione della ditta2. Prodotti, materieprime3. Descrizione dellimpianto4. Emissioni ed impianti diabbattimento5. Prescrizioni specifiche6. Scheda delle prescrizionidi carattere generale

    1. Identificazione della dittaRagione sociale: INT.DEP.CAST.s.r.l.Indirizzo: via Gerra 46043 Castiglione, delle Stiviere(MN)Settore di appartenenza: servizi tecnologiciSettore produttivo:trattamento e recupero rifiutiFasc.: 26207/22323/01

    Allimpianto di depurazione acque consortili (C.ne Casti-glionedelle Stiviere), sara aggiunto un trattamento chimicofisico perreflui industriali provenienti da terzi, identificaticome rifiuti,da trattare prima dello smaltimento finale in di-scarica.

    2. Produzione, materie primeTipologia e quantitativi dei rifiutitrattati

    I rifiuti per lalimentazione dellimpianto sono riportatiinsintesi:

  • Serie Ordinaria - N. 17 - 22 aprile 2003Bollettino Ufficialedella Regione Lombardia 1360

    reflui di origine agroindustriale e agroalimentare; reflui dellarete fognaria di competenza, percolati di di-

    scarica, fanghi di fosse settiche (biologiche) e refluiprove-nienti da impianti di depurazione civile ed industriale.

    Il totale complessivo di rifiuti passa dalle 25.000 t/atrattatea 73.000 t/a.

    (Per approfondimenti vedi allegato A).3. Descrizionedellimpianto

    Fasi lavorative: trattamento chimico fisico.Questa fase einserita nel pretrattamento.(Per approfondimenti vedi allegatoA).

    4. Emissioni ed impianti di abbattimentoGli effluenti gassosiprovengono da: le nuove strutture poste sotto aspirazione: impiantodi trattamento chimico-fisico con volume di

    711.36 m3; 1 serbatoio di stoccaggio fanghi con volume da 30 m3;2 serbatoi da 50 m3; 1 serbatoio da 30 m3;

    strutture esistenti: 6 serbatoi da 30 m3; 2 serbatoi da 100 m3;portata (Nm3/h): 3.500; temperatura (C): max 40; inquinante: SOV eSIV odorigeni; altezza emissione dal suolo (m): 1.3.

    Impianto di abbattimento: biofiltro.Tipo: biofiltro.Portata(mg/Nm3): 3.500.Materiale costituente il letto filtrante: tipodinquinante abbattuto: COV odorigeni; superficie letto filtrante(m2): 27.36; volume letto filtrante (m3): 35,5; altezza lettofiltrante (m): 1.3.

    5. Prescrizioni specificheSostanze in emissione

    Effluenti odorigeni dalla fase di trattamento chimico fisicoestrutture annesse.Valori limite in emissione

    Effluenti odorigeni: qualita olfattiva emissioni: 200 unitaodorimetriche/Nm3; ammoniaca: 5 mg/Nm3; acido solfidrico: 1mg/Nm3.

    Impianti di abbattimento Biofiltro: materiale di riempimento diorigine vegetale; tempo di permanenza non inferiore a 35 (s);altezza minima del biofiltro 80 (cm); altezza massima del biofiltro200 (cm); valore di riferimento minimo per la portata specifica

    100 (Nm3/m2*h); controllo dellumidita relativa in continuomediante di-

    spositivo idoneo posto alluscita del biofiltro.Tale umidita nondeve essere inferiore al 90% in modo da

    garantire unumidita minima del materiale di riempimentodelbiofiltro pari al 45% in peso.

    Ulteriori prescrizioni: nel caso di superamento dei valorili-mite in emissione e/o di molestie olfattive la ditta dovraadot-tare tutti i provvedimenti necessari al contenimentodeglistessi. In particolare dovranno essere predisposti ulterioriim-pianti di abbattimento (adottabili singolarmente e/o incom-binazione) da concordare con gli uffici regionali competentichehanno redatto il presente provvedimento.

    Si esprime parere favorevole al principio di funzionamentodegliimpianti dabbattimento posti a presidio delle sostanzeinquinanti inemissione.6. Scheda delle prescrizioni di carattere generale perbio-

    filtriLe considerazioni sotto riportate sono riferite ai ciclitecno-

    logici oggetto della domanda di autorizzazione.

    RIFERIMENTI NORMATIVITutte le emissioni tecnicamenteconvogliabili devono esse-

    re presidiate da un idoneo sistema di aspirazione localizzatoedinviate allesterno.

    (Art. 2, d.P.R. 24 maggio 1988, n. 203 punto 1, d.p.c.m.21luglio 1989 art. 2, comma 1, punto b, ed art. 3, comma 7, d.m.12luglio 1990).

    Gli impianti termici o caldaie inseriti in un ciclo produttivoocomunque con un consumo di combustibile annuo utilizza-to per piudel 50 % in un ciclo produttivo, non sono soggettiad autorizzazionepreventiva nei seguenti casi:

    1) impianti termici di potenzialita inferiore a 3 MW,funzio-nanti a metano o GPL;

    2) impianti termici di potenzialita inferiore a 1 MW,funzio-nanti a gasolio;

    3) impianti termici di potenzialita inferiore a 0,3 MW,fun-zionanti ad olio combustibile,

    avente le seguenti caratteristiche: zolfo < 0,3% in peso,residuo carbonioso < 10% in peso, nichel e vanadio, come somma< 230 ppm.

    (D.P.R. 24 maggio 1988, n. 203 d.P.R. 25 luglio 1991 d.p.c.m. 2ottobre 1995).

    Per quanto riguarda gli impianti di abbattimento, deve es-sererispettato quanto imposto da:

    art. 3, comma 4, d.P.R. 322/71 Gli impianti di abbatti-mentofunzionanti secondo un ciclo ad umido che comportalo scarico, ancheparziale, continuo o discontinuo delle so-stanze derivanti dalprocesso adottato, sono consentiti solo selo scarico liquido,convogliato e trattato in un impianto didepurazione, risponde allenorme vigenti;

    art. 4, comma 4, d.P.R. 322/71 Qualunqueinterruzionenellesercizio degli impianti di abbattimento, devecomporta-re la fermata, limitatamente al ciclo tecnologico ed essicolle-gato, dellesercizio degli impianti industriali. Questiultimipotranno essere riattivati solo dopo la rimessa inefficienzadegli impianti di abbattimento ad essi collegati;

    art. 3, comma 6, d.P.R. 322/71 I condotti di adduzionee discarico degli impianti di abbattimento che convoglianogas, fumi epolveri devono essere provvisti ciascuno di fori didiametro 100 mm.Tali fori, situati ad una distanza non infe-riore a 10 volte lamassima dimensione della sezione retta daogni restringimento odeviazione del condotto stesso, devonoessere allineati sullasse delcondotto e muniti di relativa chiu-sura metallica.

    CRITERI DI MANUTENZIONELe operazioni di manutenzione parziale etotale degli im-

    pianti dovranno essere eseguite con le seguenti modalita:manutenzione parziale (controllo apparecchiature pneu-

    matiche ed elettriche) da effettuarsi ogni 50 ore difunziona-mento oppure con frequenza almeno quindicinale;

    manutenzione totale da effettuarsi secondo le indicazionifornitedal costruttore degli impianti (libretto duso e manu-tenzione), ecomunque con frequenza almeno semestrale. Do-vranno essere in ognicaso assicurati i controlli dei motori deiventilatori, delle pompee degli organi di trasmissione (cin-ghie, pulegge, cuscinetti,ecc.) al servizio dei sistemi di estra-zione e depurazionedellaria.

    Le operazioni di manutenzione dovranno essere riportatesuapposito registro con la relativa data di effettuazione;taleregistro dovra essere tenuto a disposizione delle autoritapre-poste al controllo.

    MESSA IN ESERCIZIO ED A REGIMELa ditta deve comunicare alcomune, allARPA struttura

    competente per territorio e per conoscenza alla Regione lamessain esercizio degli impianti con un anticipo di almeno15 giorni.

    Il termine massimo per la messa a regime degli impianti efissatoin 90 giorni a partire dalla data della messa in eserci-zio deglistessi.

    MODALITA E CONTROLLO DELLE EMISSIONIEntro 15 giorni a partiredalla data di messa a regime, ovve-

    ro entro un termine massimo di 105 giorni dalla data di entra-tain esercizio degli impianti, la ditta deve presentare irefertianalitici, relativi alle emissioni generate dagli impianti,al co-mune interessato, allARPA struttura competente perterrito-

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    rio Le analisi di controllo a valle dei sistemi diabbattimentodovranno successivamente essere eseguite con cadenzaan-nuale, a partire dalla data di messa in eserciziodellattivita,ed i risultati dovranno essere trasmessi al comuneinteressa-to, allARPA competente per territorio e per i primi treannialla Regione in deroga alla d.g.r. n. 4178 del 6 aprile2001.

    La ditta, se in possesso di piu provvedimentiautorizzativi,potra unificare la cadenza temporale dei controlliprevia co-municazione al comune interessato, allARPA strutturacom-petente per territorio.

    METODOLOGIA ANALITICAQualita olfattiva delle emissioni: lavalutazione olfattometri-

    ca deve essere effettuata secondo le procedure previstedallelinee guida CEN TC 264.

    CRITERI GENERALI DI MISURA DEI PARAMETRI DI E-MISSIONE

    Come indicato nel manuale UNI M158, nel predisporre irilevamentidelle emissioni e sempre necessario prevedereleffettuazione di unaserie di misure complementari indi-spensabili in sede dielaborazione e valutazione dei dati. In-fatti, la misura dellaconcentrazione degli inquinanti, nonpuo rappresentare il livello diemissione se non e correlabileal valore della portata dellemissionestessa.

    Va a questo punto specificato che la configurazione dellamaggiorparte degli impianti depurativi del settore, e costitui-ta dabiofiltri con scarico in atmosfera da superfici piu omeno vaste,raramente attraverso punti di scarico tradizio-nalmenteidentificabili come camini entro cui leffluente inpressione vieneespulso in atmosfera. Di qui la possibilita diuna notevoledisomogeneita di velocita delleffluente nei di-versi puntiesposti.

    Misura della portata e scelta dei punti di prelievoPer punti discarico dove sono presenti flussi gassosi convo-

    gliati si seguono strategie di campionamento e criteri divalu-tazione indicati nel manuale UNI M158 nonche i metodiM422 eM467, M494, M632, M634 relativamente a misure diportata, diidrogeno solforato, di ammoniaca.

    Ai punti di scarico dove le condizioni dei manuali UNI nonsonoapplicabili, si procede in prima istanza alla misura dellaportatanella condotta a monte del presidio depurativo, se-condo quantoindicato dal manuale UNI M422 per i flussiconvogliati; la misurasara eseguita con misuratore di velocitaa ventolina con un valoredi precisione di 0.2 m/s. Si annote-ra la misura della portatacomplessiva dellimpianto.Successivamente si procedera a suddividerela superficie di

    scarico in subaree di 1 metro quadrato.Per leffettuazione dellemisure si propone di utilizzare un

    imbuto a base quadrata, con bocca di presa di 1 m2 ecaminoacceleratore di 0,074 m2, corrispondente ad una sezionediuscita di diametro di 300 mm (A1 = 0,07069 m2).

    Nelle condizioni di usuale dimensionamento dei biofiltri(100m3/h m2) la velocita nel camino si attesterebbe intorno a0,4 m/svalore che con tubi lisci garantisce il moto laminaredellaria.

    In queste condizioni si puo senza alcun dubbio assumereche laperdita di carico nellimbuto acceleratore sia trascura-bile,portando quindi a considerare ragionevolmente che lavelocita nelcamino sia uguale, a meno di un fattore moltipli-cativo ottenutodal rapporto delle due sezioni (ingresso e u-scita) dellimbuto (f =A/A1 = 1/0,07069 = 14,15), alle velocitadi uscita dalbiofiltro.

    Eventuale utilizzo di coefficienti correttiviQualora si volesseprocedere alla verifica sperimentale di

    quanto asserito nei punti precedenti e si volessecontempora-neamente passare alla determinazione di coefficientiempiricicorrettivi si potrebbe procedere, una tantum, comesegue:

    attrezzatura: biofiltro superficie 50 m2, ventilatore dialimentazione con motore regolato da in-

    verter, imbuto acceleratore (cfr. descrizione sopra riportata),anemometro ad elica.

    Determinazione dei coefficienti correttivi (procedura):suddivisione della superficie del biofiltro secondo un reti-

    colo con settore di 1 1 m; determinazione della portataalimentata al biofiltro otte-

    nuta mediante la misurazione della velocita nella tubazionedimandata (o aspirazione) del ventilatore;

    a velocita costante del ventilatore, esecuzione della misu-radella velocita di uscita dal biofiltro, operando una misuraper ognisettore predeterminato, utilizzando limbuto accele-ratore nonconsiderando i settori perimetrali per escluderelinfluenzadelleffetto parete;

    calcolo della media delle velocita/portate ottenute,molti-plicando la quale per la superficie totale del filtro siottiene ilvalore della portata in uscita dal biofiltro.

    Il rapporto tra la portata in ingresso e la portata inuscitacostituisce il coefficiente correttivo da utilizzare, a quelvaloredi velocita, per calcolare, una volta conosciuta la portatami-surata nellimbuto, la portata effettiva del settoremisurato.

    Impostando diverse velocita di rotazione del ventilatore, sipuocos procedere alla costruzione di una tabella che forni-sca ilcoefficiente correttivo in funzione della velocita diattra-versamento, essendo la stessa fortemente influenzante leper-dite di carico.

    La media dei valori acquisiti moltiplicata per lasuperficietotale non dovra scostarsi dal valore di portata misuratoamonte, per un valore maggiore del 20%.

    Campionamenti: i campionamenti della durata di 30 minutiverrannoeffettuati in almeno 5 punti in cui la velocita e risul-tata piuelevata ed in almeno 5 punti in cui la velocita e risul-tataminima, nelle superfici maggiori di 20 m2; in 3 punti dimax e dimin per superfici tra 20 m2 e 6 m2; per superfici sottoi 6 m2 sieffettueranno 3 misure nel punto di massima ed 3misure nel punto diminima.

    I campionamenti saranno effettuati con lattrezzatura pre-vistadai metodi UNI M632 e M634. E opportuno, qualoranon vengautilizzato il sistema per la misura di portata che ilriquadro doveviene effettuato il prelievo sia schermato suilati esposti e perunaltezza di almeno 70 cm, in modo dasimulare una condotta discarico; in tal caso il punto di in-gresso delladsorbitore verraprolungato mediante collega-mento ad un tratto di tubo siliconicolibero di flottare nellef-fluente.

    Si sottolinea che le misure debbono essere effettuateconimpianto a regime.

    Una prima indagine potra essere svolta presso i puntiindi-viduati come sopra, mediante campionamenti istantaneicon-dotti mediante fiale a tre vie da 1 litro in cui e statoeffettuatoprecedentemente il vuoto; si prendera in esame ilparametroammoniaca, in considerazione della piu sempliceproceduraanalitica.

    Qualora i valori di concentrazione ottenuti risultino infe-riorial limite previsto dalla linea guida, si procedera alcam-pionamento presso n. 1 punto a portata max e n. 1 puntoaportata minima.

    Presentazione dei risultatiNel registro dei risultati dovrannoessere riportati i dati re-

    lativi allimpianto ed alle misure effettuate, come indicatodalmanuale UNICHIM M158.

    Valutazione dei risultati: per la valutazione dellasignifica-tivita della variazione di emissione nei casi disuperfici totalifino a 6 m2 si procede, secondo il test statisticodi cui allAp-pendice 3 del metodo UNICHIM M158, alla valutazionedellasignificativita della variazione di emissione; per superficiinfe-riori a 6 m2 si determina il valore medio delle N misure piuomeno la deviazione standard secondo quanto previsto dalmetodoUNICHIM M158.

    Il limite si intende rispettato se il valore medio

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Author: Van Hayes

Last Updated: 11/05/2022

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Name: Van Hayes

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Job: National Farming Director

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